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martedì 11 settembre 2012

L'arte del vetro-Arte Sacra e Varie



Fino al 16 settembre è possibile ammirare presso Palazzo Verbania di Luino la personale di Christian Martin "L'arte del vetro" ( Compresa Arte Sacra) e se volete fare una visita virtuale, di alcune sue opere, questo è il link del sito ufficiale dell'artista http://www.artedelvetro.com/index.html

lunedì 6 agosto 2012

Le vetrate dei pittori-vetrai

La vetrata
Vetrata di
Saint Eustache, 1210ca.
Cattedrale di Chartres.
Particolare.
vetrate chartres 2

07 (1)[3]


Cenni storici
La tecnica della vetrata venne introdotta in Europa nel XII secolo, in corrispondenza all'affermarsi dell'arte gotica. Essa rispondeva all'esigenza di ornare l'interno delle chiese attraverso il colore, ma senza rinunciare alla luce; le vetrate sostituirono così, in molti casi, i muri continui, che erano, invece, supporto agli interventi pittorici ad affresco.
La loro presenza è coerente con la struttura stessa della cattedrale gotica, nella quale le pareti sono 'svuotate' per lasciare spazio alla sola ossatura portante. La luce, filtrata attraverso i vetri variamente colorati, mostra il proprio carattere smaterializzante e conferisce agli interni un'atmosfera soprannaturale, quasi irreale. Essa diviene simbolo di presenza divina e la sua irradiazione rappresenta la grazia celeste sul mondo. La tecnica della vetrata ha trovato particolare spazio nell'Europa centro-settentrionale: in Francia, ad esempio con gli splendidi complessi di Chartres (il più grande complesso di vetrate di età medievale), Bourges, della Chiesa abbaziale dì Saint-Denis (l'esempio più antico) e della Saìnte Chappelle a Parigi; in Germania, nel Duomo di Colonia o nella Chiesa di Santa Elisabetta a Marburgo; in Inghilterra, nella Cattedrale di York. In Francia si affermarono moltissime botteghe artigiane, che estesero la loro influenza in tutta Europa. In Italia, la tecnica delle vetrate ha avuto diffusione limitata, per il persistere della tradizione dell'affresco; esiti pregevoli sono nella Basilica di San Francesco ad Assisi (in cui, comunque, vi fu un corposo intervento di artigiani tedeschi e francesi), nel Duomo di Orvieto e nel Duomo di Siena (su disegno di Duccio di Buoninsegna).

vetrate chatres 1
Duccio di Buoninsegna,
Vetrata dell'abside del
Duomo di Siena, 1288.

07 (1)

La tecnica
A differenza che in Italia, dove il vetraio e il pittore avevano spesso ruoli separati, in Francia queste opere venivano realizzate dai pittori-vetrai.
Il procedimento è piuttosto complesso e può presentare alcune varianti nelle varie fasi; esso ha inizio con il disegno del cartone, cioè del modello a grandezza naturale della vetrata da realizzare. I pezzi di vetro colorato vengono tagliati seguendo i contorni del disegno preparatorio, e disposti in un montaggio provvisorio. Il maestro vetraio procede, quindi, con l'intervento pittorico: sul vetro traccia i contorni delle figure, le pieghe degli abiti, i tratti dei visi, dei motivi geometrici o vegetali, e per far questo utilizza una tinta bruna o nera a base di piombo, la grisaille, che verrà successivamente fissata al vetro tramite cottura nel forno. Con la grisaille l'artista delinea, con un tratto spesso, i contorni, con un tratto più sottile alcuni dettagli e le sfumature. Per fissare definitivamente il colore sul vetro, questo viene gradualmente cotto nel forno ad una temperatura che può raggiungere i 7-800 gradi; quindi i pezzi di vetro vengono lentamente lasciati raffreddare. Il maestro procede infine all'assemblaggio, inserendo le lastre in righelli di piombo, scavati sui due lati e successivamente saldati gli uni agli altri. In questo modo viene composto un pannello di vetro flessibile e resistente.
Dal XIII secolo, la tecnica della vetrata è stata perfezionata al punto da consentire la sostituzione delle grandi finestre e dei rosoni, aperti sulla superficie muraria, con vetrate di grandi dimensioni, occupanti l'intera parete compresa tra le strutture portanti.

venerdì 27 luglio 2012

I TEMI ICONOGRAFICI DELLE OPERE ARTISTICHE-2a

  • paesaggio.aeyPaesaggio. Genere pittorico in cui vengono rappresentati ambienti naturali. Può indicare anche lo sfondo di composizioni con soggetto diverso.

  • Pietà. Rappresentazione della Madonna che tiene in grembo Cristo morto, dopo la deposizione.

  • Presentazione del Tempio. Maria porge il piccolo Gesù a Simeone, nel Tempio di Gerusalemme, per la circoncisione e secondo un rito di purificazione della madre (cui alludono due colombe) che avveniva dopo quaranta giorni dal parto. Talvolta è presente la profetessa Anna.

  • quadro storico
    Quadro storico. Dipinto avente per soggetto scene riferite a precisi episodi civili o patriottici.

  • Resurrezione. Immagine di Cristo che risorge dopo la morte. Spesso si scorge il sepolcro con la pietra rimossa.

  • ritrattoRitratto.

    Rappresentazione del volto o della figura di un personaggio riconoscibile (a mezzo busto, a figura intera). Può anche essere di gruppo .

  • Sacra conversazione. Composizione rappresentante la Madonna in trono con il Bambino, attorniata da Santi e, talvolta, dai committenti.

  • Sacra Famiglia. Rappresentazione di Gesù, bambino o fanciullo, con Maria e Giuseppe.

  • Trinità. Il mistero trinitario ha portato, per le difficoltà connesse alla sua interpretazione, all'elaborazione di diverse varianti iconografiche, di tipo simbolico-geometrico (tre cerchi concentrici, il triangolo, la lettera T), o di tipo figurativo. Oltre a scene tratte dalla Bibbia, in cui sono presenti tre figure alludenti alla Trinità (generalmente tre angeli), la raffigurazione più diffusa è quella che vede Cristo, Dio Padre e la Colomba, simbolo di Spirito Santo, disposti secondo una composizione piramidale.

  • vedutaVeduta. Rappresentazione particolareggiata di un paesaggio naturale o urbano, secondo precise regole prospettiche

  • Visitazione. Visita di Maria alla cugina Elisabetta, dopo aver saputo che ella era in attesa di un figlio, il futuro Giovanni Battista.

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I TEMI ICONOGRAFICI DELLE OPERE ARTISTICHE -1a

  • adorazione dei magiAdorazione dei Magi. Rappresentazione dei Magi, sapienti orientali, nell'atto di rendere omaggio a Gesù appena nato, alla capanna o alla grotta di Betlemme.

  • Allegoria. Utilizza elementi narrativi o pittorici che rappresentano altro da se stessi, una storia parallela ma diversa.allegoria

  • Annuncio ai pastori e Adorazione dei pastori. Rappresentazione dei pastori alla dimora di Betlemme, venuti a salutare Gesù appena nato.

  • Annunciazione. Tema iconografico frequente a partire dal Medioevo, raffigurante l'Arcangelo Gabriele (spesso collocato a sinistra) che annuncia a Maria la maternità.

  • Assunzione. Rappresentazione di Maria elevata in cielo da angeli, sotto lo sguardo degli Apostoli.

  • Autoritratto. Ritratto dell'artista stesso, disegnato, dipinto o scolpito, realizzato utilizzando uno o più specchi.


  • Compianto su Cristo. Raffigurazione di Cristo morto, appena deposto dalla croce, circondato da Maria, San Giovanni e altre figure di dolenti.


  • Crocifisso. Dipinto o scultura raffigurante Cristo sulla croce. Nel Christus patiens è raffigurato Cristo sofferente; nel Christus triumphans ha gli occhi aperti, vincitore sulla morte.

  • Cena. Rappresentazione di banchetti descritti nei testi biblici o evangelici; nell'Ultima Cena, o Cenacolo, viene raffigurato Gesù con gli Apostoli nell'atto di istituire l'Eucarestia. E spesso collocato nel refettorio di un convento.

  • Capriccio. Piccolo dipinto che rappresenta scene o vedute, talvolta estrose, immaginate dall'artista; genere diffuso soprattutto nel XVIII secolo.

  • Deposizione. Rappresentazione di Cristo mentre viene tolto dalla croce, circondato da Maria con le pie donne, San Giovanni e Giuseppe d'Arimatea.

  • Dormitio Virginis. Rappresenta la morte di Maria.

  • Genere (pittura di). Pittura a tema popolare o con scene di vita quotidiana. E frequente nei secoli XVII e XVIII.

  • Giudizio Universale. Rappresentazione del giudizio divino alla fine dei tempi. In età paleocristiana Cristo Giudice, circondato dagli Apostoli, era mostrato nell'atto di separare il gregge o di accogliere le anime elette. Nell'arte bizantina Cristo è fra gli Apostoli e le gerarchie angeliche, con Maria e Giovanni Battista, i simboli della passione, la resurrezione dei morti e la divisione degli empi dai giusti. Tale schema, in cui le figure sono disposte per fasce parallele, perdurerà per tutto il Medioevo.

  • Incoronazione della Vergine. Motivo iconografico diffuso a partire dal XIII secolo, consistente nella raffigurazione di Maria incoronata da Gesù, da Dio Padre o dalla Trinità.

  • Madonna della Misericordia. Rappresentazione di Maria che accoglie i poveri e gli emarginati sotto il suo manto.

  • Maestà. Immagine della Divinità (la Trinità, Cristo o la Vergine col Bambino) in trono e vista frontalmente.

  • Natività. Rappresentazione della nascita di Gesù, nella grotta con Maria, Giuseppe e i pastori.natura morte

  • Natura morta. Rappresentazione di soggetti inanimati: suppellettili e oggetti domestici, cacciagione, fiori, frutti, strumenti musicali. È frequente a partire dal XVII secolo.

  •  

lunedì 23 luglio 2012

Le immagini simboliche nell'arte-Riconoscere le divinità della mitologia classica-C

  • Apollo.  Dio del Sole, delle arti ed in particolare della musica, è rappresentato come un giovane con la testa coronata di alloro che conduce un carro a quattro cavalli. Suo attributo è anche la lira.

  • Bacco (Dioniso)Dio del vino e dell'ebbrezza, coronato di grappoli d'uva e di foglie di vite.

  • Cupido (Eros).  Dio dell'amore, è raffigurato come fanciullo alato, spesso con gli occhi bendati, con arco e frecce.

  • Diana (Artemide).  Dea cacciatrice e personificazione della Luna. È accompagnata da un cervo o da cani.

  • Giunone (Era).  Sposa di Giove, protettrice della vita femminile e della fecondità. L'accompagna un pavone o una capra.

  • Giove (Zeus).  Massima divinità dell'Olimpo. I suoi attributi sono l'aquila e il fulmine.

  • Marte (Ares)Dio della guerra. È rappresentato in armatura, spesso in compagnia di Venere.

  • Mercurio (Hermes).  Dio dei viaggiatori e del commercio e messaggero degli dei. Porta sandali alati, un cappello e un caduceo con due serpenti.

  • Minerva (Pallade Atena).  Divinità guerriera e della libertà cittadina, è anche dea della saggezza e protettrice delle arti. Porta un'armatura ed è accompagnata da una civetta.

  • Nettuno (Poseidone).  Dio delle acque correnti e del mare. È armato di un tridente.

  • Saturno (Cronos)Dio dell'agricoltura e del tempo, porta una falce.

  • Venere (Afrodite).  Dea dell'amore, ebbe molteplici attribuzioni, corrispondenti alle sue diverse qualità. I suoi simboli sono la colomba e il cigno.

  • Vulcano (Efesto).  Dio del fuoco e della lavorazione dei metalli. È rappresentato come un fabbro ed è zoppo.


Andrea Mantegna, Il Parnaso, 1 497, tempera su tela, cm 160 x 192. Parigi, Museo del Louvre. Il dipinto è una allegoria, cioè la rappresentazione di un concetto astratto attraverso la concatenazione di figure, ognuna portatrice dì un preciso significato. Il Parnaso è il monte sacro alle muse; la scena, popolata di numerosi personaggi mitologici, è la visualizzazione del concetto di Armonia, derivata dalla unione degli opposti, rappresentati da Venere, dea dell'amore, e Marte, dio della guerra.

Le immagini simboliche nell'arte-Riconoscere i santi nell'arte cristiana-B

  • Agnese.È raffigurata come una fanciulla accompagnata da un agnello; può presentare il corpo coperto da lunghe chiome.

  • Agostino. Dottore della Chiesa, è raffigurato in abiti vescovili e con un libro. Talvolta è con il cuore in fiamme, o è accompagnato da un bambino con una conchiglia.

  • Ambrogio.Vescovo di Milano e Padre della Chiesa, è raffigurato con un'arnia, allusione alla sua operosità.

  • Andrea. Apostolo, è rappresentato con una croce ad X, strumento del suo martirio.

  • Anna. Madre di Maria. Indossa un abito rosso, simbolo dell'amore, e un mantello verde, simbolo di rinascita della primavera.

  • Antonio Abate. Eremita, con un bastone a T, una campanella e un maiale. Talvolta il diavolo, posto ai suoi piedi, è simbolo delle tentazioni sconfitte.

  • Antonio da Padova. Porta in mano il giglio, simbolo di fede e di purezza.

  • Benedetto. È riconoscibile per l'abito monacale e la tonsura. Talvolta lo si raffigura con un corvo ai piedi.

  • Caterina d'Alessandria. È riconoscibile per la ruota e la palma, simboli del martirio; porta un anello, riferimento al suo matrimonio mistico con Cristo. Veste ricchi abiti, che rammentano le sue origini regali.

  • Caterina da Siena. Il nome significa 'pura'. Suo attributo è il giglio.

  • Cecilia. Patrona della musica sacra, vi si affiancano spesso un piccolo organo ad altri strumenti.

  • Chiara. In abiti monacali, presenta vari attributi, come il giglio, il libro, la croce, una lanterna.

  • Cristoforo. È raffigurato come un gigante che porta sulle spalle il Bambino Gesù.

  • Domenico. L'ordine dei Domenicani, da lui fondato, significa "Domini canes" (=Cani del Signore). Pertanto, suo attributo è un cane che porta la fiaccola della parola di Dio.

  • Elena. Veste abiti imperiali e presenta come attributo la croce. Può portare un modellino di chiesa.

  • Elisabetta. È raffigurata come una donna anziana, che accompagna Giovanni Battista bambino.

  • Elisabetta d'Ungheria. Il suo attributo più frequente è un canestro di rose, simbolo di amore per il prossimo.

  • Francesco d'Assisi. Porta il saio e la cintura a tre nodi, simboli dei voti di povertà, castità e obbedienza. È riconoscibile anche per le stigmate.

  • Gabriele. Angelo dell'Annunciazione, porge a Maria un giglio.

  • Gerolamo. Dottore della Chiesa, può essere rappresentato nei rossi abiti cardinalizi e con il bastone pastorale, in meditazione nel suo studio o seminudo come eremita penitente. Lo accompagna un leone.

  • Giacomo Maggiore. Vestito da viandante, è associato alla conchiglia, attributo dei pellegrini.

  • Giorgio. Nobile eroe guerriero vincitore sul drago, simbolo del male. Viene raffigurato in armatura su un cavallo bianco; nel suo scudo e nella sua bandiera è raffigurata una croce.

  • Giovanni Battista. Messaggero di Cristo, predicò nel deserto. È vestito di pelli e porta in mano una croce, spesso di canna.

  • Giovanni Evangelista. Apostolo, suo simbolo è l'aquila. Porta il libro del vangelo o un rotolo di pergamena. Talvolta ha un calice con serpente e un paiolo.

  • Giuseppe. I suoi attributi sono il giglio. gli arnesi da falegname e il bastone fiorito.

  • Gregorio Magno. Padre della Chiesa, in abiti vescovili, regge un libro.

  • San Lorenzo. È raffigurato con la graticola su cui fu martirizzato.

  • Luca. Evangelista. Patrono dei pittori; suo attributo è il bue.

  • Lucia. Mostra su un vassoio gli occhi simbolo, secondo la leggenda, del suo martirio.

  • Marco. Evangelista, è accompagnato da un leone alato.

  • Maria Maddalena. È raffigurata dolente ai piedi della croce, nelle deposizioni o nel compianto su Cristo; talvolta è in penitente meditazione.

  • Matteo. Apostolo, scrisse il primo Vangelo. È accompagnato da un angelo che lo aiuta a scrivere.

  • Michele Arcangelo. Cacciò Lucifero dal Paradiso. È quindi raffigurato in armatura, accompagnato da Satana o da un drago sul quale è vincitore.

  • Nicola. Vescovo orientale. Tiene in mano un vassoio su cui sono poste tre pepite d'oro o tre pani, simbolo di generosità.

  • Paolo. Il suo segno è la spada, cui egli paragonò la parola di Dio e simbolo del suo martino.

  • Pietro. Apostolo e primo Pontefice, ha come simbolo le chiavi.

  • Raffaele. Arcangelo. Accompagna un fanciullo Tobia : talvolta veste abiti da pellegrino.

  • Rocco . Veste abiti da pellegrino, con bastone e conchiglia. Mostra una piaga sulla gamba ed è talvolta accompagnato da un cane.

  • Sebastiano. È rappresentato trafitto da frecce, segni del suo martirio.

  • Stefano. Primo martire. Suo attributo sono le pietre, con le quali subì la lapidazione.

  • Tommaso d'Aquino. In abiti domenicani, presenta un sole sul petto (sacra conoscenza), la colomba (ispirazione) e la penna (erudizione).

sabato 21 luglio 2012

Le immagini simboliche nell'arte-Piante, frutti, animali, oggetti e figure simboliche-A2

  • Fiume. Lo scorrere delle acque è legato al concetto di rinnovamento e di purificazione. In molti miti originari uno o più fiumi sono posti a delimitazione del mondo.

  • Giardino. Circondato da mura e ben curato, è simbolo della Vergine Maria. Può anche raffigurare il Paradiso.

  • Giglio.Attributo di molti santi, indica purezza. I gigli del campo vengono indicati nel Discorso della montagna come esempi della fede in Dio.

  • Grifone. Creatura fantastica con corpo e testa ed ali di aquila, è rappresentato come dominatore di terra e aria. È anche simbolo dell'unione di forza e saggezza della duplice natura, divina e umana, di Cristo.

  • Idra. Mostro marino a 7 (o 9) teste, che ricrescono una volta tagliate. Rappresentano il vizio.

  • Labirinto.Rappresentazione del difficile e lungo cammino da percorrere per giungere ad un obiettivo, spesso con valore iniziatico.

  • Leone. Simbolo dell'Evangelista Marco, rappresenta la forza e la potenza, ed è spesso collocato a difesa di luoghi sacri. Può essere anche immagine negativa della forza selvaggia.

  • Liuto. Se rappresentato con le corde rotte è simbolo di morte.

  • Lucertola. Poiché scompare nei mesi invernali, per ricomparire in primavera, è simbolo di rinascita. Per la sua attitudine a cercare la luce, rappresenta la fede.

  • Luna. Simbolo presente in culture antichissime ed associato alla figura femminile. La luce riflessa e il suo continuo mutare  hanno dato origine a molteplici leggende e simbologie.

  • Lupo. Animale sacro a Marte nell'antica Roma, rappresenta la ferocia e l'astuzia, ma anche, nella cultura cristiana, avidità, avarizia ed eresia.

  • Mandorla. L'aureola a forma di mandorla che ospita le immagini di Gesù o Maria rappresenta la gloria celeste. La simbologia è legata al guscio durissimo che protegge il frutto.

  • Mela. Simbolo della tentazione e del peccato originale. La mela in mano al Bambino Gesù ìndica che Egli prende su di sé ì peccati del mondo.

  • Melagrana. Nelle culture antiche la melagrana dischiusa è simbolo dell'abbondanza; nel Cristianesimo il rosso succo diviene simbolo del martirio e i semi rappresentano l'unità della Chiesa.

  • Noce. Per la durezza del suo guscio che difende il frutto, è rappresentazione simbolica di corpo e anima. Ad essa vengono paragonate le Sacre Scritture, in quanto difendono un contenuto prezioso.

  • Nodo. Presenta significati diversi, connessi allo sciogliere o al legare. Nell'iconografia cristiana è spesso simbolo di unione nella comunità.

  • Olivo. Nell'antichità greca, collegato alla dea Atena, fu simbolo di vittoria, quindi, nell'antica Roma, divenne simbolo della dea della pace. Nel Cristianesimo è collegato all'olio che placa, purifica e nutre.

  • Palma. Ritenuta sacra fin dall'antichità, rappresenta l'ascesa e la vittoria. Un suo ramo è simbolo di martirio.

  • Pastore. Nell'uomo che custodisce e difende il suo gregge è rappresentato Cristo che protegge e guida ì fedeli.

  • Pavone. Poiché in ogni primavera rigenera le sue penne, è simbolo di rinascita e resurrezione, e di immortalità. La sua altera bellezza può essere assunta anche a simbolo di vanità e superbia.

  • Pecora. Innocente e inerme di fronte al nemico, rappresenta l'umanità facile vittima di seduzione.

  • Pegaso. Cavallo alato sorto, secondo la mitologia greca, dal collo mozzato di Medusa. Rappresenta l'ispirazione poetica, unione della vitalità del cavallo e della spiritualità degli uccelli.

  • Pellicano. Simbolo del sacrificio di Cristo e dell'amore incondizionato dei genitori per i propri figli. Si diceva, infatti, che esso si squarciasse il petto per nutrire la prole.

  • Pera. Nell'iconografia cristiana è simbolo dell'umanità che discende da Eva.

  • Perla. Simbolo lunare e femminile, per la sua forma sferica è associata all'idea della perfezione. Poiché si trova racchiusa nella dura conchiglia, è simbolo della conoscenza e della verità.

  • Pesce. Simbolo di Cristo e dell'Eucarestìa. Infatti, le iniziali di lesus Christós Theou Uiós Sotér (Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore), componevano il suo nome greco, ichtùs.

  • Pietre preziose. Possiedono molti significati, anche collegati al simbolismo astrologico. Poiché mostrano la loro bellezza solo se lavorate, rappresentano la necessità di purificazione dell'umanità. I cristalli rappresentano la virtù. Sono simboli di Maria.

  • Satiro. Essere con torso e testa umana e zampe caprine, rappresenta la lussuria.

  • Scimmia. Associata al male, al vizio, alla frivolezza; nel Medioevo è stata anche simbolo di eresia e di idolatria.

  • Scorpione. Emblema negativo di invidia, odio, tentazione, talvolta di paganesimo. E stato usato anche come amuleto.

  • Serpente. Come il drago, ha assunto nelle diverse culture significati spesso contrapposti. Visto nell'iconografia cristiana come simbolo del male, può essere, nella sua forma circolare, anche simbolo di eternità (oroburo).

  • Serpente piumato. Unione di serpente e uccello; nelle culture precolombiane, simbolo del dio Quetzakcoatl, rappresenta l'unione tra cielo e terra.

  • Sirena. Creatura marina che ammalia i marinai con il canto, portandoli a naufragio. Inizialmente metà donna e metà uccello, assunse in seguito le sembianze dì donna-pesce. Rappresenta inganno e doppiezza.

  • Sfinge. Essere con corpo di leone e testa umana, può rappresentare l'ottusità, che solo l'intelletto può sconfiggere, o l'enigma insondabile.

  • Sole. In molte religioni è associato alla divinità; nell'iconografia cristiana è simbolo di resurrezione e di immortalità.

  • Specchio. Può significare vanità, come è espresso fin dalla mitologia classica nella figura di Narciso, ma anche conoscenza di se stessi. E anche simbolo di Maria.

  • Spirale. Rappresentazione del divenire delle cose.

  • Strada. Simbolo di destino e.fortuna.

  • Uccello. Anima umana. Poiché vola in alto, indica il desiderio di staccarsi dalla vita terrena ed avvicinarsi alla sfera spirituale. Ogni specie possiede un significato simbolico specifico.

  • Unicorno. Animale fantastico rappresentato generalmente come un cervo bianco, con criniera di cavallo e un corno a spirale sulla fronte. Presente nella simbologia antica e medievale, è simbolo di purezza, di spiritualità e di forza.

  • Uovo. Simbolo di nascita, creazione (totalità racchiusa in un guscio), di resurrezione (risveglio primaverile della fertilità naturale) e di Immacolata Concezione.

  • Vite. Attributo di Bacco, dìo dell'ebbrezza, nell'iconografia cristiana è riferimento alla passione di Cristo e simbolo eucaristico.

  • Zucca. Attributo dei pellegrini (che vi conservavano l'acqua) e simbolo di resurrezione.

Le immagini simboliche nell'arte-Piante, frutti, animali, oggetti e figure simboliche-A1

I soggetti dell'arte, in particolare quelli religiosi o mitologici, vengono rappresentati secondo criteri ricorrenti. In tutta l'arte cristiana, ad esempio, ed in particolare in quella medievale, i vari personaggi della storia sacra sono riconoscibili mediante i loro attributi, che richiamano episodi narrati nei testi sacri o leggende fiorite attorno ala loro vita: ad esempio, i martiri sono presentati con gli strumenti del martirio, San Giorgio è un cavaliere vittorioso sul drago, ecc.
Se le figure, naturali o fantastiche, che popolavano le composizioni scultoree, le tavole dipinte o i codici miniati erano un tempo familiari a tutti, oggi il loro contenuto può sembrare difficile da interpretare. E’ importante, dunque, imparare a riconoscerle: queste 'presenze', oggetti, figure, segni, sono una chiave di lettura fondamentale per accedere al significato più profondo ed originale dell'opera.
Altre immagini vengono utilizzate per esprimere significati astratti: sono le immagini simboliche quali ad esempio il pesce, simbolo eucaristico, o i frutti che spesso attorniano la figura di Maria con il Bambino, portatori ognuno di uno specifico messaggio religioso.
Va comunque sottolineato che una stessa immagine, o uno stesso segno, possono assumere significati anche molti diversi, in relazione alle differenti tradizioni culturali.
In questo difficile compito ci sono d'aiuto due particolari discipline: l'iconografia e l’iconologia (dal greco icona, che significa immagine).
L'iconografia comprende un repertorio di immagini cui sono attribuiti precisi significati, che ci consentono di individuare un soggetto. Parallelamente, l'iconologia si occupa dell 'interpretazione delle immagini, cioè dello studio dei loro significati simbolici o allegorici. 

Di seguito, troverete un breve elenco di figure che descrivono i significati simbolici prevalenti di alcune immagini, ricorrenti nell'arte occidentale.


  • Agnello. Simbolo di Cristo nel suo ruolo sacrificale e dell'innocenza.

  • Albero. Ha le radici infisse nella terra ma è rivolto verso il cielo: rappresenta, quindi, l'unione tra vita terrena e divina; è anche simbolo della croce e della rinascita.

  • Ape. Emblema di operosità e concordia.

  • Aquila. Simbolo dell'Evangelista Giovanni, rappresenta la forza e la maestà vittoriose sulle forze del male.

  • Arpia. Mostro alato della mitologia greca (letteralmente 'rapitrice'), con corpo metà di donna e metà di rapace.

  • Asino. Rappresenta la mitezza, l'umiltà e la semplicità, ma anche pigrizia e ostinazione.

  • Balena. Può assumere il significato negativo di inganno e perdizione (bestiario medievale) o quello positivo di iniziazione e rinascita.

  • Bue. Simbolo dell'Evangelista Luca, esprime forza pacifica e servitù paziente.

  • Cane. Simbolo di fedeltà, lealtà, prudenza.

  • Centauro. Essere fantastico, metà uomo e metà cavallo, rappresenta l'istinto e l'animalità.

  • Cerbero. Cane a più teste, posto a guardia dell'Ade.

  • Cervo. Nel Cristianesimo rappresenta l'anelito ad una dimensione spirituale, in grado di rifuggire il male e purificarsi da esso.

  • Chimera. Essere mostruoso con sembianze di leone, capra e serpente, fin dall'antichità rappresenta le forze spaventose della terra e del mare.

  • Chiocciola. Simbolo lunare e di rigenerazione stagionale; può rappresentare anche la Resurrezione di Cristo.

  • Ciliegia. Simboleggia il Paradiso.

  • Cigno. Immagine della purezza e simbolo del Redentore sulla croce. Nel Medioevo assume anche il significato negativo dell'ipocrisia.

  • Civetta. Sacra a Minerva, è attributo della sapienza e della saggezza. In quanto animale notturno, indica cattivo presagio e superstizione.

  • Colomba. E simbolo di pace, mitezza e amore. Già attributo di Venere, nell'iconografia cristiana, è rappresentazione dello Spirito Santo.

  • Conchiglia. Collegata al simbolismo della nascita e della fecondità, nell'iconografia cristiana è anche attributo dei pellegrini.

  • Coniglio-lepre. In quanto animali inermi, rappresentano la fiducia in Dio.

  • Corallo. Generato, secondo una leggenda greca, dal sangue di Medusa, è un amuleto per allontanare le forze del male.

  • Cornucopia. Vaso a forma di corno adornato di fiori da cui sgorgano frutti e altri doni; nella mitologia classica è simbolo dell’ abbondanza.

  • Delfino. Simbolo cristologico e dell'acqua, rappresenta generalmente la fede.

  • Drago.  Animale fantastico, con sembianze di rettile alato, presente nell'immaginario di molti popoli. Nell'iconografìa cristiana è simbolo di Lucifero e del caos originario.

  • Edera. In quanto sempreverde, è simbolo dell'immortalità dell'anima dopo la morte del corpo.

  • Ermellino. Rappresenta la virtù di purezza e di castità. Secondo una leggenda, infatti, se macchia la sua candida pelliccia invernale è destinato a morire.

  • Farfalla. Rappresenta l'anima umana. Per la sua bellezza, leggerezza e fragilità, può anche essere associata alla inconsistenza delle felicità passeggere.

  • Fenice. Uccello simile all'airone, in grado di rigenerarsi dalle proprie ceneri. È simbolo di immortalità e resurrezione, di rinascita ciclica.

  • Fiore. Simbolo di giovinezza, di innocenza e dell'energia vitale. Può rappresentare la caducità delle bellezze terrene. Ogni fiore è collegato ad una specifica simbologia.

    segue: A2   - seconda parte
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