giovedì 19 luglio 2012

I castelli di Cannero-Lago Maggiore

Sono denominati castelli di Cannero, pur trovandosi nel territorio del comune di Cannobio, tre isolotti rocciosi situati nel lago Maggiore di fronte a Cannero Riviera su due dei quali si trovano delle rovine di antiche fortificazioni.


Storia
Furono costruiti fra il XI secolo e il XII secolo e detti "Malpaga". Verso la fine del XIV secolo vi abitarono i fratelli Mazzardi, detti "Mazzarditi", originari di Ronco (Frazione di Cannobio).
Ai tempi a Cannobio vi era un'aspra contesa fra guelfi e ghibellini, fra la fine del 1403 gli inizi del 1404 i Mazzardi si impossessarono del palazzo del pretorio di Cannobio, invasero Cannero, si impadronirono della Malpaga dalla quale per diversi anni compirono incursioni lungo l'intero Verbano senza disdegnare l'utilizzo di metodi violenti, allo scopo di crearsi una sorta di piccolo "stato privato".
Nel 1412 divenne duca di Milano Filippo Maria Visconti. Nel 1414, dando seguito alle suppliche degli abitanti del litorale, Filippo Maria inviò un esercito di 500 uomini, guidato da Giovanni Lonati per sconfiggere i Mazzarditi. La Malpaga, dopo un breve assedio, venne rasa al suolo e i Mazzarditi presero la strada dell'esilio, al pari dei castellani di Valtravaglia, i Franchignoni, che in modo analogo avevano approfittato della debolezza dello stato centrale per crearsi un dominio analogo a quello mazzardo.
Il feudo cannobiese venne concesso (1441) a Vitaliano I Borromeo passato in eredità al figlio Filippo, poi a Giovanni III (detto "il Giusto"), indi ai figli di questi, Giberto, Camillo, Ludovico, Francesco, il possesso comprese anche il piccolo arcipelago in cui era sorto il presidio fortificato dei cinque Mazzardi. Nel 1519 Lodovico Borromeo fece costruire una rocca detta "Vitaliana", in onore della famiglia padovana capostipite dei Borromeo. Dopo la morte di Lodovico la rocca fu progressivamente abbandonata a sé stessa, la vicinanza con la riva la rendeva difficilmente difendibile.
Nel corso dei secoli successivi divenne rifugio di contrabbandieri, fu usata da pescatori e fu persino sede di una banda di falsari. Attualmente rimangono solo le rovine delle antiche fortificazioni.


Negli ultimi anni sono state ripetutamente avanzate ipotesi di ristrutturazione della rocca Vitaliana. L'operazione finalizzata a rendere turisticamente "fruibile" la rocca è osteggiata dalle associazioni ambientaliste.


Isolotti e castelli di Cannero

Cenni storico geografici

Breve Abstract:
Isolotti e castelli di Cannero. 
[...] nonostante che qui la natura facendo ultima prova di mostrarsi vieppiù arridente e bella, sembri che n’inviti con più d’amore a congioire con lei ed emularla nella perseveranza del bene, qui una ladra e feroce sgheldra d’uomini nequitosissimi poneva un tempo sua stanza e lasciavane tristissime memorie di oscene carnificine, di audaci piraterie e d’ogni maniera scelleratezze. Cinque figliuoli di un macellaio di Ronco presso Cannobio, per nome Mazzardi, venuti in possanza per male opere di ladroneggi e di faziose pugne, strinsero fra loro un’infame lega, e fatti erigere due forti castelli sugli sporgenti massi di quello scabroso prolungamento subacqueo, che dal vicin promontorio di Cannero si dilunga a circa 250 metri nel mezzo delle acque, dentro vi si chiusero e rinforzarono di armi e sherani.
Ciò accadeva nel 1403. Ad uno dei due fortificati castelli diedero nome di forte Malpaga; e di là i Mazzarditi dominarono per undici anni, pirateggiando il lago, mettendo a ferro e fuoco le vicine terre, rapinando le più gentili donzelle, e facendo prigioni i più aginti e distinti cittadini, sui quali ponevano poi di grossi ricatti; e tanto sgomento diffusero intorno, e tanto seppero adoprare di audacia e prepotere, che tutto il borgo di Cannobio e le vicine popolazioni in breve si ebbero soggiogato.
Ripetute prove eransi inutilmente tentate da’ riverani per iscuotere il giogo di cosiffatta tirannia; e da questa appena bastò a francarneli con sue forze il duca Filippo Maria Visconti. Mosso egli finalmente al grido de’miseri, ordinò in loro soccorso un’armata spedizione di 400 uomini; ma la poderosa flottiglia, disperando di espugnare d’assalto i due castelli, vi pose lungo assedio, e appena in capo a due anni le riusciva di costringerli per fame alla resa.(1)
Posteriormente nel 1549 il conte Lodovico Borromeo, signore di Cannobio, sulle ruine del forte Malpaga faceva erigere un’altra ben munita e nell’interne elegantissima rocca, cui diè nome Vitaliana, aperta agli amici e contro a’ nemici impavida. E indarno il capitano Anchise Visconti, governatore del Lago Maggiore a nome del duca Francesco Sforza, con apparato di forze considerevoli posto aveale assedio nel 1523: la rocca gagliardamente si difese per lunga stagione, così che gli assalitori costretti furono di abbandonare l’impresa.
Da quel tempo il formidabile isolotto e gli squallidi avanzi de’ suoi torriti castelli, che fanno si malinconioso contrasto col purissimo specchio dell’onda, colla festante verdezza e le carezzevoli profumate aure delle adiacenti colline, furono incontrastata proprietà della famiglia Borromeo, che alle ingiurie del tempo abbandonolli in preda. Ed ivi solo oggidì i notturni augelli vi nidificano per entro le informi macerie, e dai viluppi delle felci e degli irsuti cardi n’escono all’estivo sole la tarda chiocciola e la squamosa verdognola lucerta.
Alle spalle di Cannero per ripide stradicciuole, in distanza di circa un’ora e mezzo, trovasi il comune di Trarego

(1) Da un processo di testimonii per causa vertente innanzi al Commissariato di Arona nel 1459, citato dal mss. di Giovanni Francesco del Sasso, apparisce che i famigerati predoni siensi arresi salva la vita: ma altri cronachisti, fra cui il Merula, affermano che, avvinto al collo di ognuno di loro un aspro macigno, vennero tutti affogati nel lago, e si avuto avrebbero atroce fine pari alla crimnosa vita.
Un rapimento di nobile donna, consumato nei castelli di Cannero dai Mazzarditi, pose tema a Giuseppe Tornielli di una sua forbita leggenda, che pubblicavasi nelle appendici della Gazzetta Piemontese, in marzo 1852.



Fonti bibliografiche:
L. Boniforti, Il Lago Maggiore e Dintorni, Corografia e Guida, Torino e Milano s.d. (ma 1858), pp. 150-152.




Visualizzazione ingrandita della mappa
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...