Rocca Borromeo
Angera (VA)
La Rocca Borromeo di Angera
La Rocca
le sale
museo della Bambola e del Giocattolo
i Paradisi in Terra
La Rocca
Raro esempio di edificio medievale fortificato integralmente conservato, il castello o Rocca Borromeo di Angera si erge su uno sperone di roccia calcarea che domina la parte meridionale del Lago Maggiore.
In posizione strategica per il controllo dei traffici, fu proprietà della casata dei Visconti, originaria del Verbano, e nel 1449 fu acquistata dai Borromeo, cui ancor oggi appartiene.
L'imponente costruzione racchiude testimonianze importanti della storia locale, ripercorsa attraverso il mirabile ciclo di affreschi risalente alla fine del XIII secolo della "Sala della Giustizia", le Sale Storiche e la Torre Castellana, dalla cui sommità si gode un panorama di rara suggestione: l'ampia distesa del Lago Maggiore, Arona, le Prealpi e le Alpi compongono uno scenario di insolita bellezza.
Nella Rocca Borromeo è ospitato il Museo della Bambola e del Giocattolo, collezione più importante in Europa, cui è annessa un'ampia sezione dedicata agli automi francesi e tedeschi del XIX secolo e una sala separata dal percorso dedicata a bambole e giocattoli di provenienza extraeuropea.
Recente è infine l'apertura del Giardino Medievale che ripropone, nella spianata che si affaccia verso il Lago, un giardino medievale realizzato a seguito di studi su antichi codici, documenti d'epoca e immagini su manoscritti miniati.
Le Sale Storiche della Rocca Borromeo
La spettacolare Rocca Borromeo di Angera è il risultato perfettamente armonico di cinque diversi corpi di fabbrica eretti a partire dal secolo successivo al Mille e sino al Seicento: la Torre Castellana, l'Ala Scaligera, l'Ala Viscontea o Palazzo Ottoniano, la Torre di Giovanni Visconti, l'Ala dei Borromeo.
Impossibile non farsi sorprendere dall'imponenza di questo edificio e dalla solennità delle sale del Buon Romano, della Mitologia, delle Cerimonie, di San Carlo, dei Fasti Borromeo dove grandi tele, ritratti e arredi riportano ad epoche antiche
Di grande importanza è infine la Sala di Giustizia che ospita il ciclo di affreschi realizzato nel secolo XIII da un anonimo maestro denominato "Maestro di Angera". La rappresentazione narra vicende legate alla vita dell'arcivescovo Ottone Visconti ed in particolare illustra la sua vittoria sui Torriani nella battaglia di Desio nel 1227.
Il Museo della Bambola e del Giocattolo
Fondato nel 1988 dalla principessa Bona Borromeo Arese, il Museo della Bambola e del Giocattolo espone oltre mille bambole realizzate dal XVIII secolo fino ad oggi, nei materiali tra i più noti e diffusi appartenenti alla tradizione antica: legno, cera, cartapesta, porcellana, biscuit, composizione, tessuto, riccamente abbigliate e munite di corredi in miniatura, esposte insieme ai molti giocattoli di vario tipo, accessori domestici, rari modelli di mobili, case di bambola completamente arredate, negozi in miniatura, giochi di società e didattici, libri, riviste, fotografie, raccolte di ex-libris a soggetto infantile, figurine; il tutto sempre assolutamente attinente al mondo dei piccoli.
Data la grande qualità, varietà e rarità della collezione, questo Museo si colloca tra i più importanti d'Europa in questo settore.
.
L'esposizione si sviluppa attraverso dodici sale collocate nell'ala Borromeo e nell'"oratorio", a queste sono state affiancate sezioni monotematiche separate: una dedicata alle bambole e ai giocattoli provenienti da culture extraeuropee nelle "scuderie", l'altra, nelle tre sale al primo piano, ospita la collezione del Petit Musée du Costume di Tours, raccolta da Gisele Pesché, costituita da una serie di automi francesi e tedeschi, vere meraviglie animate, prodotti durante il XIX secolo. .
Capolavori dell'ingegno e della creatività di maestri orologiai, scultori e artigiani, gli automi affascinano con i loro movimenti lenti, ritmati, accompagnati da arie celebri, tratte spesso da repertori operistici e popolari. L'innovativo allestimento dell'esposizione si sviluppa lungo un percorso segnato da magici effetti, suoni, luci e installazioni video che permettono di vedere gli oggetti in movimento e ascoltarne la musica.
La mostra "Il Paradiso in Terra"
La mostra si propone di far conoscere la multiforme realtà dei giardini medievali, ma soprattutto di offrire le chiavi per cercare di comprendere e, per quanto possibile, condividere il senso che quei giardini ebbero per le donne e per gli uomini che li idearono e crearono, li lavorarono e vissero, li rappresentarono e descrissero, facendo giungere sino a noi il desiderio di farli rinascere e rivivere.
All'interno delle tre sale dell'ala scaligera della Rocca sono ricostruiti altrettanti giardini medievali:
un giardino de' principi ,
un verziere e
un giardino delle erbe piccole. Virtuali e reali al tempo stesso, ognuno di essi ripropone le caratteristiche, le forme, i valori simbolici delle principali tipologie del giardino profano e cortese tardo-medioevale.
L'esperienza immersiva e multisensoriale compiuta al loro interno si arricchisce e completa nel confronto con le immagini prese a riferimento per la loro ricostruzione, riprodotte in grande formato sulle pareti delle sale.
Un secondo percorso, indipendente e complementare, illustra in sintesi le origini e le forme del giardino medievale per esaminare in seguito le componenti materiali e i valori simbolici.
segue>